Prima di tutto volevo ringraziare M. e D., che da dicembre mi stanno seguendo e spero continueranno a farlo. Mia mamma dice che sono una “testa dura” e forse non sbaglia, ma voi avete cercato di farmi capire che la vita è una e non vale la pena di viverla in questo modo. Un grazie a tutti gli educatori, sempre presenti nel momento del bisogno. G., con la tua protezione materna, nonostante le urla, i pianti, non ti sei mai arresa con me, anche a costo di ripetermi le stesse cose più volte al giorno. S., grande uomo, nonostante la maggior parte delle volte sei stato duro, severo con me, mi hai solo messo la verità in faccia e so che, in fondo, un po’ di bene me ne vuoi. F., con le tue battute sei sempre stato in grado di strapparmi un sorriso, ma, al tempo stesso, hai sopportato tante volte i miei scleri cercando di farmi ragionare. Non dimentichiamoci della sr AA, una donna fantastica, piena di energia, è sempre stata presente nel mio percorso, sempre pronta a darmi forza. Un grazie anche a tutto il resto dell’équipe. Posso dire che, anche se ho preso questa decisione voi con me non avete fallito, in questo mio viaggio sono tornata diversa, cambiata rispetto alla A. che era partita. Sono consapevole che la strada che porta alla guarigione e alla felicità sia ancora molto lunga, ma voi mi avete aiutata a percorrerne un pezzo. La vita qua fuori è tutto un altro mondo e, come ho detto prima, vale la pena viverla, nonostante le difficoltà e gli ostacolo che mi si presenteranno davanti.

Siete stati la mia seconda famiglia, un punto di riferimento. Non mi scorderò mai di voi. Vi porto dentro. Ancora grazie. Vi voglio bene.

Vostra A.