“Unfitting” il corto di Giovanna Mezzogiorno.

 

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Non è la prima volta che parliamo di #bodyshaming. Anche se non pratichiamo la lingua inglese tutt* sappiamo, perché ognun* di noi – in vari modi – ha subito da qualche bulletta/o scherzi per com’è/com’era il nostro aspetto. Se siamo ragazze, poi, non siamo mai adeguate. Vi risulta? Tutto è tanto pervasivo che ci convinciamo della malata opinione dei più…

Ci segnalano questo articolo di Movie Player. Si parla di una grande artista italiana che non conoscerete. Perché? Lo star system italiano l’ha respinta. Alla Festa del Cinema di Roma l’attrice presenta il suo debutto alla regia: un cortometraggio sul body shaming subito in prima persona. «…si chiacchiera tanto, – dice Giovanna Mezzogiorno – ma non si è mai veramente raccontato quanto possa essere grave per una persona. Non pretendo che sia io con un film a cambiare una cultura millenaria, non mi illudo di poterlo fare. In fase adolescenziale può essere devastante e indurre anche a gesti molto gravi; a me è successo a cinquanta anni e fa male comunque, fa male sempre. Si è parlato molto all’epoca della mia gravidanza, del fatto che avessi preso venti chili ed è vero, ma era anche un alibi: sono stata grassa per dieci anni non solo perché ho avuto due gemelli, ma anche perché sono stata pigra, ho fatto più vita casalinga che lavorativa ed era più facile andarsi a svuotare il frigorifero. Bisogna essere onesti, è anche colpa mia e non solo del fatto di aver avuto due gemelli, due figli meravigliosi. Che questo diventi un’arma per offendere, denigrare e ricamare leggende, ad esempio sul fatto che fossi malata, è una cose grave che può rovinare la vita di una persona». Ispirandosi alla propria vita Mezzogiorno racconta in Unfitting la storia di Giovanna, un’attrice rifiutata perché il suo aspetto fisico non corrisponde ai canoni estetici imposti nel mondo del cinema.

2024-01-25T13:48:47+00:00

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