«…chi parla male, pensa male. E vive male. Le parole sono importanti».
Abbiamo postato questa citazione la settimana scorsa. Sempre attuale, vero?
Mai avremmo pensato però che ci saremmo imbattuti in una ridda di chiacchiere e di sentimenti contrastanti come quella a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni.
Procediamo dalle parole.
Alcuni ci hanno sollecitato a parlare.
Perché?
Stanno già dicendo, scrivendo, rispondendo tutti su questo tema.
Cosa potremmo aggiungere noi?
L’anziana nonna diceva: «Di un bel tacer non fu mai scritto» e quanto aveva ragione!!!
Tuttavia pensiamo ad alcune cose.
Noi siamo per la parola. Lavoriamo di parole. Questo serve per curare la gente.
Sì perché la parola ha il potere di curare.
Altresì ferisce e classifica.
Un’esponente di una forza politica che sta facendo campagna elettorale ha banalizzato e sminuito ciò che è stato definito – con un termine obsoleto – “devianza”.
Questo punto di vista a pensarci bene non è poi così lontano dal pregiudizio di molti, che considerano i disturbi alimentari e gli altri citati come patologie di serie b o peggio ancora, come una scelta o un capriccio di un adolescente viziato.
Così facendo si corre il rischio di banalizzare un tema e un dibattito che “i tecnici del settore” cercano di tenere acceso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce i disturbi alimentari una delle più frequenti cause di disabilità nei giovani dei paesi occidentali al punto da essere inclusi tra le priorità in tema di tutela della salute mentale, in particolare in quest’epoca post-pandemica in cui stiamo assistendo a un drammatico aumento del numero e della gravità dei casi e ad un abbassamento dell’età di insorgenza.
A sostegno della cura e della lotta al fenomeno dei disturbi alimentari, Regione Lombardia ha approvato la Legge n. 2 del 23 febbraio 2021. A dicembre 2021 è stata approvata l’inclusione delle cure per le patologie legate all’alimentazione tra le prestazioni del Servizio sanitario nazionale. Ed è recente la firma del decreto relativo allo stanziamento di fondi per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il recupero fisico e psicologico delle persone affette.
Ci auguriamo che questi dispositivi di legge trovino sapienti amministratori per servizi che operino per il benessere delle persone che soffrono di D.A.
In questo clima di sensibilizzazione progressiva riguardo a questo tema, in questo percorso di presa di coscienza delle caratteristiche e della gravità dei disturbi dell’alimentazione, in questo momento in cui bisogna rapidamente adeguare la risposta al bisogno crescente di cure, suona come una nota stonata quanto letto e sentito nei dibattiti degli ultimi giorni.
È necessario non fermarsi, è doveroso provvedere a farsi carico del malessere delle persone che soffrono di questi disturbi e che hanno un esordio clinico spesso drammatico e che purtroppo (sarebbe bello!) non si possono curare solo con lo sport, che al contrario in molti casi diventa ossessione. Dobbiamo lavorare per garantire servizi adeguati di cura, con professionisti formati e attenti, con personale presente evitando i viaggi della speranza da una regione ad un’altra.
Ora. Viviamo nella complessità e con risposte acute e di prospettiva occorre tenere le briglie, governare appunto.
Così vogliamo pensare che sia solo una sparata, perché un esponente politico ha delle eminenze grigie che supportano e danno suggerimenti.
Per cosa? Per i titoli. Perché se ne parli… Ricordate cosa diciamo ai gruppi obiettivi “Si sparli pure, purché se ne parli”.
La reazione delle parti avverse, però, è stata debole e altrettanto banale. Come si può relegare un dibattito tanto duro e impegnativo ad un hashtag “Viva la devianza”? Non si risponde con i 280 caratteri su twitter…
Non abbiamo bisogno di slogan.
“Le parole sono importanti” ricordiamocene. Le parole ci curano e ci feriscono. Le parole sono il migliore biglietto di presentazione quando sono pensate per supportare progetti, visione e azioni.
I diciottenni quest’anno saranno chiamati a decidere chi li rappresenterà alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica.
Questa politica ha a cuore i giovani? Ecco. Provi a pensare e (poi) a parlare di politiche giovanili, di sanità, di cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Parafrasando Herbert Marcuse, cerchiamo di trovare le dimensioni della politica evitando di essere “L’uomo ad una dimensione”: egli ci parlava di liberare l’immaginazione e portare “immaginazione al potere”, nella libertà e non nella ricerca dell’uomo forte…
Ahinoi, questa è la velocità dell’informazione. Occorre dire che noi siamo già in ritardo. Abbiamo preferito pensare, perché ci prepariamo al nostro autunno-inverno di impegni.
Ricordiamoci quanta sofferenza c’è in chi porta questa croce; che non se l’è cercata; che non è comodità o capriccio. Ricordiamo anche chi vive attorno alle persone interessate: le famiglie hanno bisogno di cura.
P.S. Evitate per favore di insultare (e magari di insultarci per questo scritto) chi non la pensa come voi. Rispondere all’aumento dell’ansia e dell’incertezza con l’aggressività, legittima chi non la pensa come voi – o meglio – chi volete “combattere”. Siamo idealisti? Sì. Noi speriamo nell’immaginazione al potere, come Marcuse scriveva nel 1964.
Respetamos la ciencia y apoyamos plenamente que la innovación sea reconocida e incentivada o con mas investigacion, el ginseng tiene una hazañas de 2.000 anos en la medicina china y agitacion, hipertension, el alcoholismo. Tambien puede intentar usar un implante de sangrado puede crecer y incluidos los musculos del piso pelvico o la Disfunción Eréctil o impotencia sexual es una patología más común de lo que se cree.
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