In un cortile condominiale del capoluogo lombardo, Giulia Ubaldi ha creato una “scuola di cucina” di spessore: non si tratta delle chiacchiere delle stars della cucina che sovraffollano i canali delle nostre televisioni (esistono svariati canali…), ma un giro del mondo attraverso la cucina. Attorno a un tavolone sta una trentina di cuochi da altrettanti Paesi. Tutti con un passato che merita di essere condiviso. Insieme ai piatti che preparano, mai scontati. Come racconta l’ideatrice Giulia Ubaldi, “Tutti migranti di prima, seconda o terza generazione. E tutti con un bagaglio di vita significativo”, continua. “Perché la loro storia è importante tanto quanto l’abilità ai fornelli e la capacità di condividerla in un paio d’ore, ovvero la durata del singolo corso”.
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Buona lettura.
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