La signora russa chiamata “influencer” per ciò che mangiava.

Vale la pena di parlare di questa morte? Cioè ci domandiamo se sia opportuno porre attenzione ad un dolore che non conosciamo, per una persona della quale ignoravamo l’esistenza e che oggi a noi è nota per uno strano, assurdo schema alimentare e la sua fine drammatica?

Abbiamo letto qualcosa di un decesso. Una persona che si nutriva di poco cibo, molto poco ma in modo orto-ressico (si badi “in modo”, noi non facciamo diagnosi “social”, come abbiamo letto da parte di altri ) e che in questi giorni ha perso la vita.

In quella che si prometteva essere un’Agorà (la Rete, i social), ma che si dimostra essere il tritacarne per molte coscienze, si è affacciata anche l’avventura di una povera ragazza.

Cosa dire?

Cosa ripetere?

Riprendere la notizia, affinché qualche fragile ragazz* con difficoltà di autostima prenda spunto per farsi del male?

Ok. Anche i nostri dispositivi multimediali sanno che nutrirsi come faceva quella donna (e come tante altre persone che continuiamo a cercare) è un errore.

Dunque sottolineare questo è uguale a fermare urlando una tromba d’aria.

La vita è un mistero.

La morte – perché si muore di DNA, per le complicanze – richiede silenzio, per chi crede preghiera

E noi? Dopo aver divorato la notizia cosa faremo? Cancelleremo dai preferiti questi guru della alimentazione s-corretta? Cliccheremo non mi piace ai prodotti delle vendite piramidali di beveroni miracolosi la cui composizione alchemica ci rende angelici? Ci affideremo a professionisti competenti?

La scelta è nostra.

Piangiamo la persona in difficoltà.

Pensiamo ai suoi cari.

Pensiamo alle promesse incompiute.

Tuttavia noi siamo qui, allo 035389206 per rispondere sempre “Pronto? Centro DCA buongiorno” a chi vuole farsi dare una mano.

2023-08-04T05:55:56+00:00

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