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Dicono di noi – testimonianza 13 2016-10-20T15:17:56+00:00

Care ragazze, eccomi qua, alla fine del mio percorso con voi.
Avrei voluto fare un regalino a tutte, in modo che non vi dimentichiate di me, ma come dice S. non ha senso questa cosa, perché le persone o i concetti che ci hanno lasciato un segno restano senza bisogno di appuntarseli. Non ho la presunzione di dire che ho lasciato un segno nel vostro cuore, ma mi piace penare che quando ripenserete al vostro percorso qua, ci sarà un piccolo ricordo della ragazza alta un po’ fuori di testa.
Non sono una di molte parole, ma una cosa voglio dirvela: fidatevi. Fidatevi del Centro come se fosse una parte di voi, perché qua non si viene solo ad imparare ad alimentarsi correttamente, si viene per imparare a vivere.
Quando son entrata ero una piccola anima sperduta. Credevo che niente e nessuno potesse aiutarmi perché il mio malessere era talmente grande che mi stava letteralmente uccidendo. Ho passato settimane infernali, provando a contrastare gli educatori, volendo fare di testa mia perché convinta che nessuno mi avrebbe potuto salvare, liberare da quel mostro che m’accompagnava ogni giorno, ogni singolo minuto della mia misera esistenza.
Ma ve lo dico con il cuore in mano: fidatevi, perché la vita ha di meglio da offrirvi.
Nel guardarvi ora provo a stampare nella mia mente ogni singolo dettaglio di voi. Vi vedo in diversi momenti del vostro percorso, e riconosco piccole parti di me. Della vecchia me, e della nuova.
Vedo il terrore negli occhi di alcune di voi, e il sollievo in altri. Il sollievo di essere più spensierate, più aperte e gioiose.
Non remate contro ciò che vi viene detto, anche se vi fa male o vi sembra stupido.
State sedute anche se non volete, parlate con gli educatori anche se non avete voglia, piangete se siete tristi, ridete anche se non ne sentite la necessità, colorate anche se vi sembra stupido. Ogni cosa fatta qua ha un suo perché. Ri-imparerete a ridere spontaneamente, a guardare ai vostri pregi e difetti a sorridere alla vita anche se vi sembra la giornata più brutta. Scusate se sono ripetitiva, ma davvero, fidatevi. Credete in quello che vi dicono perché io l’ho fatto, e se sono entrata con l’unico pensiero di voler scomparire dalla faccia della terra, ora esco con il sorriso, pronta e incuriosita da cosa il mondo ha da offrirmi. Esco anche con le lacrime ovviamente, ma non confondetele con lacrime di tristezza.
Ovvio, questa era diventata la mia seconda casa, gli educatori parte della mia famiglia, ma sono immensamente felice, cosa che non credevo fosse possibile.
Esco versando lacrime di gioia perché qua ho imparato che tutto è possibile. È possibile prendere in mano la propria vita, scuoterla, sconvolgerla, ribaltarla e renderla speciale e unica. Perché ognuno di noi, ognuno di voi è unico, irripetibile e se volete farvi un favore credete che l’anoressia non è la risposta ai vostri problemi, ma anzi è il problema. Una volta che imparerete a remare contro i pensieri del mostro con cui convivete, tutto sembrerà più facile, più leggero. Le difficoltà esistono comunque, ma voi avrete uno spirito diverso e allora anche il più grande dei problemi sembrerà risolvibile.
Scusate se questa lettera è un po’ confusa, se forse non ha senso in alcuni punti o è ripetitiva, ma è difficile esprimere per me l’immensa gioia che provo. Il mostro c’è ma io, oggi, sono più forte, e anche voi potete esserlo. Basta crederci fermamente.
Detto questo grazie di tutto.
Ciascuna di voi ha più o meno lasciato un segno indelebile nel mio cuore. Quando ripenserò a questi […] mesi ricorderò le difficoltà, ma ricorderò anche le risate, le cantate e i momenti di sfaso.
Grazie per avermi accompagnato, grazie per avermi fatto assaporare parte delle vere voi.
Spero impariate a ricostruire voi stesse come più vi piace, come oggi posso dire d’aver imparato a fare.
Grazie di tutto.

Con immenso affetto, N.