Comportamento descritto come “alimentazione restrittiva”, “alimentazione schizzinosa”, “alimentazione perseverante”, “rifiuto cronico del cibo”, “neofobia per il cibo”. Rifiuto di mangiare particolare marche di cibo o di tollerare l’odore di cibo mangiato da altri. sostituisce ed estende la diagnosi DSM-IV di disturbo della nutrizione dell’infanzia. Può quindi anche che può essere riscontrato anche negli adulti.
I criteri diagnostici DSM-5 sono i seguenti:
Un disturbo dell’alimentazione o della nutrizione (per es., apparente mancanza d’interesse per il mangiare o per il cibo; evitamento basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo; preoccupazioni relativa alle conseguenze negative del mangiare) che si manifesta attraverso la persistente incapacità di soddisfare le necessità nutrizionali e/o energetiche appropriate, associato a uno (o più) dei seguenti aspetti:
Significativa perdita di peso (o mancato raggiungimento dell’aumento ponderale atteso oppure una crescita discontinua nei bambini).
Significativo deficit nutrizionale.
Dipendenza dalla nutrizione parenterale o dai supplementi nutrizionali orali.
Marcata interferenza con il funzionamento psicosociale.
Il disturbo non è meglio spiegato da una mancata disponibilità di cibo o da una pratica associata culturalmente sancita.
Il disturbo dell’alimentazione non si manifesta esclusivamente durante il decorso dell’anoressia nervosa o della bulimia nervosa e non vi è alcuna evidenza di un disturbo nel modo in cui vengono vissuti il peso o la forma del proprio corpo.
Il disturbo dell’alimentazione non è attribuibile a una condizione medica concomitante e non può essere spiegato da un altro disturbo mentale. Quando il disturbo dell’alimentazione si verifica nel contesto di un’altra condizione o disturbo la gravità del disturbo dell’alimentazione eccede quella abitualmente associata alla condizione o il disturbo e giustifica ulteriore attenzione clinica.
Il disturbo non è dovuto a una mancanza nella disponibilità di cibo o a un’altra malattia medica o mentale.
In remissione
Successivamente alla precedente piena soddisfazione dei criteri per il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione, i criteri non sono stati soddisfatti per un consistente periodo di tempo.
Note
Nella diagnosti di “Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo” rientrano i disturbi alimentare definiti precedentemente come:
Reverse Anorexia o Anoressia inversa
- Autopercezione di gracilità, eminentemente maschile.
- Comportamento alimentare alterato.
- Abuso di integratori, anabolizzanti e diete iperproteiche.
- Esercizio fisico compulsivo.
Ortoressia
- Ossessione per il cibo “sano”.
- Focalizzazione non sulla quantità ma sulla “qualità”.
- Evitamento ossessivo di cibi non controllati.
- Evitamento delle situazioni sociali
- che espongono al non controllo del cibo.
- Convinzione fideistica delle proprie scelte