Riprendiamo ancora la questione della denuncia di una mamma di Ivrea che, preoccupata perché la figlia 14enne continuava a perdere peso, ha condotto una specie di indagine «fai da te». La donna ha denunciato il sito alla polizia, che ha individuato l’autrice. Si tratta di una 19enne di Porto Recanati, seguita da migliaia di adolescenti, che adesso dovrà rispondere dell’accusa di induzione al suicidio e lesioni gravissime.
Ce lo ripete anche questo articolo di Vanity Fair.
Vogliamo evidenziare questa domanda e la risposta: “Perché questi siti sono così pericolosi? «Perché il desiderio di emulazione è massimo nell’anoressia. Anche i gruppi di autoaiuto, efficacissimi in tanti altri casi, sono rischiosi, come tutti i luoghi fisici o virtuali in cui le ragazze affette dal disturbo si incontrano. Ci si trascina a vicenda, si rafforzano le convinzioni dannose. Ma non sono solo i siti dichiaratamente pro-ana ad essere pericolosi»”.
La questione ci pare spinosa e ci piacerebbe molto sapere quali sono le vostre opinioni: «Quanto può essere dannoso un sito di «consigli» per dimagrire sempre di più?». La giornalista di VF, Monica Coviello pone il quesito ad Ilaria Caprioglio che sottolinea la pericolosità di questi blog.
Vi va di aiutarci a riflettere su questo?
https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2017/11/27/anoressia-attenzione-al-web-il-rischio-di-emulazione-e-altissimo?utm_source=facebook&utm_medium=marketing&utm_campaign=vanityfair
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